La magia del Natale è sempre speciale, quando poi si ha a che fare con i bambini ancora di più. Quando si parla con loro del Natale si vedono occhi brillare, bocche spalancate in espressione di stupore, canzoni storpiate, poesie imparate a memoria, lettterine chilometriche…
Ad un certo punto, però, anche loro crescono e iniziano a domandarsi “Ma Babbo Natale esiste?”. Questa domanda può scatenare il panico nei genitori, ma non a voi se leggerete questo articolo!
Allarme Spoiler: se non ti interessa sapere la verità su Babbo Natale non proseguire nella lettura
“Ma Babbo Natale esiste?”
Fino a quando i bimbi hanno sei o sette anni, non si pongono molte domande sull’esistenza o meno di Babbo Natale. Genitori e in generale chi ha un ruolo educativo, si inventa ogni sorta di storia (e di ricatto: vi vedo!) su Babbo Natale e i bambini non hanno dubbi sul fatto che possa essere tutto assolutamente vero.
Perchè questo avviene? Come è possibili che i bambini credano ciecamente fino a questa età e poi inizino a mettere tutto in dubbio?
Il merito è del Pensiero Magico: nel modo di pensare dei bambini, tutto è magia, la razionalità ha un ruolo più marginale. Il loro modo di vivere è come se fosse filtrato: un velo di fantasia ricopre tutto ciò che li circonda. Questo tipo di pensiero, piano piano che si cresce deve poi fare i conti con il pensiero razionale e la persona deve trovare armonia tra queste due modalità: la magia, o la razionalità? Quando per gli adulti si parla di alimentare il proprio bambino interiore, altro non è che lasciare spazio al proprio pensiero magico.
In concomitanza all’ingresso alla scuola primaria (cioè la vecchia cara scuola elementare per chi non sapesse che ha cambiato nome) il pensiero dei bambini si modifica. L’emisfero destro, che fino a questo momento risultava essere predominante per comprendere ed elaborare la realtà, viene in qualche modo sostituito dal sinistro. Il modo quindi di vedere la realtà si modifica e il pensiero razionale inizia ad essere presente e sempre più dominante nei bambini. La spiegazione magica non basta, perchè il modo di conoscere del bambino cambia.
‘E quindi arrivato il momento di dire la verità su Babbo Natale.
ATTENZIONE: Da qui in poi consigli per genitori di bambini maggiori di sei anni.
Come dire la verità ai bambini
Se vostro figlio o figlia ha meno di sette anni, aspettate, se invece lo vedete pronto ad affrontare la verità su Babbo Natale, ecco alcuni consigli:
- Sconsiglierei di richiamare i bambini per una riunione di famiglia dicendo loro la verità nuda e cruda al raggiungimento dei sette o otto anni. Meglio aspettare che siano loro a chiedere. Spesso capita che sia un compagno o un cugino a dire loro che Babbo Natale non esiste. Verranno da voi per verificare quale sia la verità. Sarà quello il momento
- Prima di rispondere alla domanda rispondete con un’altra domanda (come insegnano bene gli psicologi) per capire se effettivamente hanno messo in dubbio l’esistenza di Babbo Natale: “Come mai me lo chiedi?” o similari.
- Se venite presi in contropiede e non sapete cosa dire, prendete del tempo (che non significa delegare la risposta all’altro genitore: “Chiedi a mamma/papà”) provate al contrario con frasi tipo “è una domanda importante, ne parliamo stasera con mamma/papà”.
- Evitate facce tristi, volti sconsolati, toni da “dobbiamo parlare”. Come noi genitori sappiamo, la verità su Babbo Natale non ci toglie la magia del Natale.
- Non abbiate paura di dire la verità. Meglio la verità che una bugia. I bimbi di quest’età preferiscono la realtà così come la conosciamo noi adulti, alla magia delle spiegazioni che vanno bene per i bimbi più piccoli. Non saranno delusi da voi.
Ma qual è la verità su Babbo Natale?
Ma Babbo Natale esiste? Io sono convinta di sì!
Non sarà un signore con la barba bianca, vestito di rosso che porta regali su una slitta trainata da renne, ma è tutto ciò che lo circonda. Lo esprimono bene alcuni film natalizi come “Il Grinch” oppure “Klaus”.
‘E la gioia del Natale, dei tuoi cari che mettono in gioco le proprie energie, ti pensano tra i destinatari del loro pensiero…. ‘E la bellezza di guardare lo stupore negli occhi di chi vede un regalo e pensa “WoW” (e noi grandi a volte capita che aggiungiamo “Ma non dovevi!” e l’altro risponde “Ma figurati, è solo un pensiero” “Oppure se non ti piace puoi cambiarlo”) perchè quella persona ha pensato a me, a qualcosa che potesse piacere a me.
‘E l’amore che si trasforma in dono, si fa dono, in una maniera concreta.
Un po’ come succede quando abbiamo messo al mondo i nostri figli: un amore che è diventato una nuova vita.
Questo è per me Babbo Natale.
Questo è ciò che vorrei rimanesse ai bambini nel momento in cui scoprono che Babbo Natale non esiste così come lo avevano immaginato fino a quel momento.
E per voi? Esiste Babbo Natale?
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